E se le parole non bastano? Il comportamento non verbale dell’insegnante in classe

E se le parole non bastano?

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Cosa rende un insegnante un buon insegnante? Come si fa a valutare (e ad auto-valutarsi come) un buon insegnante? E, ancora, buoni insegnanti si nasce o si diventa? Al fine di rispondere a questi interrogativi il volume prende in esame la comunicazione non verbale dell’insegnante in classe, approfondendo le principali linee di tendenza nazionali e internazionali alla base della letteratura teorica e di ricerca. La tesi di fondo è che il non verbale sia di pari importanza rispetto al verbale, e che il modo di comunicare non possa prescindere dal suo contenuto.

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Descrizione

Cosa rende un insegnante un buon insegnante? Come si fa a valutare (e ad auto-valutarsi come) un buon insegnante? E, ancora, buoni insegnanti si nasce o si diventa? Al fine di rispondere a questi interrogativi il volume prende in esame la comunicazione non verbale dell’insegnante in classe, approfondendo le principali linee di tendenza nazionali e internazionali alla base della letteratura teorica e di ricerca. La tesi di fondo è che il non verbale sia di pari importanza rispetto al verbale, e che il modo di comunicare non possa prescindere dal suo contenuto. Come è stato ampiamente dimostrato dalla letteratura riportata all’interno del testo, azioni definite “non verbali”, quali guardare negli occhi i propri studenti, avvicinarsi o sorridere, non solo migliorano il clima di classe, ma incidono anche sugli apprendimenti. La video-osservazione è proposta quale pratica valutativa finalizzata alla rilevazione del comportamento non verbale dell’insegnante in classe e allo sviluppo della riflessività docente. Lo studio offre una chiave di lettura del processo di valutazione della scuola portato alla ribalta dal quadro legislativo attuale e che rappresenta uno dei temi più controversi e impegnativi della ricerca pedagogica contemporanea. È uno strumento particolarmente utile a docenti, educatori, psicologi, ricercatori, appassionati di scuola e, soprattutto, studenti in formazione che scelgono la professione dell’insegnante come missione di trasformare la collettività dei cervelli di oggi nel paese di domani.

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