L'isola che non c'è

“Una barca è come una piccola isola nel mare, ma se oggi la cerchi dov’era ieri, quell’isola non c’è”

L’isola che non c’è

12.50

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Ciro si fa in disparte, come trasparente o di gesso. Si veste di silenzio, quasi indossasse un mantello, e con quello, invisibile, si allontana. Raggiunge L’Isola Che Non C’è.

 

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Descrizione

Pietro ha una casa sull’albero con una scala di corda. Quando è lassù è al riparo dal mondo degli adulti, diventa il pellerossa Serpente Impertinente e, insieme ai suoi amici, combatte guerre a colpi di pigne con la tribù nemica. Quando due pigne finiscono nel ruscello, segue il loro viaggio sull’acqua verso la libertà… Anna conosce il mito di Atalanta che correva più veloce di un maschio. Anche Anna corre veloce nei campi: è scappata di casa. Ma quando mandano a cercarla proprio il cugino grande, il preferito, si ferma a raccogliere per lui delle nocciole. Le schiaccerà per offrirle a quel ragazzino che le fa battere il cuore. Quando getta due mezzi gusci nel torrente, segue il loro viaggio verso la libertà… Ciro vive al mare e ha una vecchia barca rovesciata come rifugio. Si chiama L’Isola Che Non C’è “perché una barca è come una piccola isola nel mare, ma se oggi la cerchi dov’era ieri, quell’isola non c’è” dice il pescatore che le ha dato quel nome. Lì sotto Ciro conserva i tesori del mare. Dopo la tempesta ha trovato sulla riva due pigne, dei gusci di nocciola e un coltellino arrugginito… Chi ha giocato con quelle pigne? Chi ha sgusciato le nocciole? E il coltello di chi sarà stato? Per ognuno di quei tesori Ciro insegue un nome e una storia. Quelle di Pietro e Anna sono dunque storie vere o sognate? In questo racconto evocativo e poetico, le storie s’intrecciano e si moltiplicano in un rimando continuo tra realtà e immaginazione, poiché L’isola che non c’e’ è una metafora dell’infanzia come luogo dell’immaginario, del gioco e dell’invenzione fantastica, quella Neverland di Peter Pan diventata per tutti un simbolo dello spazio-tempo immutabile e incantato che è appunto la fanciullezza.

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