Abbasso la TV. Riflessione su devianze e normalità di una “follia” condivisa
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Il volume percorre le fasi della nostra esperienza epocale di generazione che ha assistito all’introduzione della TV e, progressivamente, all’uso intensivo del video e alla conseguente modifica della dinamica delle relazioni e dello sviluppo psichico dell’individuo. Al percorso diacronico – dalla TV in bianco e nero dei nonni dei nostri figli all’oggi – l’opera intreccia l’altro piano, quello del rapporto col video nell’arco della vita individuale, dalla culla alla senilità. Le argomentazioni addotte scaturiscono dal vivere quotidiano e da considerazioni di carattere antropologico, sociologico, psicodinamico.
Descrizione
Abbasso la TV è stato scritto, giorno dopo giorno, nel sereno ritiro di Velletri durante i mesi della gravidanza, mentre una vita nuova pulsava nell’Autrice. Una vita tutta da cominciare, da preservare dalla passivizzazione indotta dagli “oggetti viventi”. Il video è onnipresente, anche nel rapporto d’amore della coppia e, oltre ad essere assimilato dal bambino come appartenente all’ambiente materno introiettato, impedisce l’instaurarsi concreto del rapporto monadico… compromettendo, quindi, tutte le esperienze derivate dalle capacità relazionali dell’Io. Così scrive l’autrice, e prosegue: “E’ come se l’intrusiva presenza del video mi facesse supporre l’esistenza di uno spazio quadriatico (madre-padre-figlio-TV) con il quale le nuove generazioni stanno facendo i conti.
Il volume percorre dunque le fasi della nostra esperienza epocale di generazione che ha assistito all’introduzione della TV e, progressivamente, all’uso intensivo del video e alla conseguente modifica della dinamica delle relazioni e dello sviluppo psichico dell’individuo. Al percorso diacronico – dalla TV in bianco e nero dei nonni dei nostri figli all’oggi – l’opera intreccia l’altro piano, quello del rapporto col video nell’arco della vita individuale, dalla culla alla senilità. Le argomentazioni addotte scaturiscono dal vivere quotidiano e da considerazioni di carattere antropologico, sociologico, psicodinamico. Perciò il lavoro sollecita a riflettere su una delle questioni più brucianti del nostro tempo: il contrasto ma indispensabile dominio del “soggetto vivente” – e dei suoi valori etici – sull’oggetto-strumento, tanto più se strumento della comunicazione. In questo senso, Abbasso la TV è anche un invito per tutti all’impegno.
Informazioni aggiuntive
Dimensioni | 15 × 24 cm |
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