Negli ultimi anni sono state molto le librerie che hanno dovuto chiudere i battenti per i più svariati motivi, tra covid, ricambio generazionale e avvento degli e-books, le librerie sono sempre più in crisi. Chi ha avuto la sorte peggiore in questo settore sono state le librerie indipendenti, che hanno perso moltissimi clienti e non sono state in grado di resistere al cambiamento. I franchising e le catene non sono in condizioni migliori però, in quanto sono sempre di più le grandi librerie che stanno per chiudere o sono già state chiuse, come la storica libreria Paravia di Torino e La Feltrinelli nella Galleria Alberto Sordi di Roma.

Perchè molte librerie hanno dovuto chiudere

Sono innumerevoli le ragioni per cui molte librerie presenti sul nostro paese hanno dovuto chiudere. In primis, il Covid è stato deleterio per i librari che hanno dovuto tenere chiuso per molto più tempo di altri vista la natura “toccosa” del mondo dell’acquisto del libro. I lettori prima di acquistare un titolo vogliono poter toccare il libro, sfogliare le pagine, leggere la trama, la prefazione… e tutto ciò avviene per molti libri da parte di tante persone. Azioni che in tempo di pandemia non erano sostenibili. Oltre a ciò i motivi delle chiusure sono stati molteplici: chi ha dovuto chiudere per un aumento degli affitti, chi per i troppi costi, chi a causa del ricambio generazionale che vede i giovani sempre più propensi all’utilizzo di dispositivi elettronici per la lettura.

Il problema del ricambio generazionale

Il passaggio generazionale è un grande problema nelle librerie, accade infatti che le librerie storiche non trovino successori ai quali essere affidate a causa proprio della decadenza del settore. Il ricambio generazionale costituisce un problema anche dal punto di vista della clientela in quanto le nuove generazioni prediligo l’acquisto di libri tramite kindle e generalmente ce una tendenza al calo della lettura da parte dei più giovani.

comprare un libro

Un nuovo approccio

Le librerie che sono state aperte, soprattutto dopo il Covid, appaiono molto diverse e cambiate rispetto alla libreria tradizionale di qualche anno fa alle quali eravamo abituati. Oggi la parola chiave è innovazione, perché solo le librerie e negozi di libri che sono stati in grado di innovarsi sono sopravvissuti, per una libreria infatti avere capacità innovatrice significa aumentare la possibilità di vendere e quindi di sopravvivere. Le librerie del futuro infatti per poter sopravvivere dovranno diventare  attraenti per il pubblico e focalizzarsi sull’offrire un esperienza invece che un mero acquisto. Il punto di forza su cui affidarsi è proprio quello: l’esperienza della ricerca di un libro in libreria, cosa che tramite e-commerce non è possibile ricreare.

Le librerie del futuro

La libreria del futuro dovrà essere iper-specializzata e di dimensioni ridotte, grandi responsabilità saranno poste sul librario che dovrà essere competente in materia e in grado di convergere i suoi sforzi dividendosi tra la dimensione reale e la dimensione online. Infatti il marketing dovrà essere “on point” e la presenza sui social della libreria obbligatoria. L’unico modo infatti per le librerie di non scomparire è quello di fare nuovamente avvicinare i giovani alla lettura e cercare di attirare un target alle volte molto poco interessato al settore. Per questo motivo l’utilizzo dei social è essenziale. Ricapitolando quindi, per rimanere competitivi in un mercato in continua evoluzione, i punti vendita fisici devono adeguarsi al cambiamento puntando sulla valorizzazione delle proprie caratteristiche distintive. Occorre quindi investire su un percorso di innovazione, modernizzare gli spazi, creare luoghi dove si possa sfogliare un libro in tranquillità ed unire a tutto ciò attività che possano coinvolgere e invogliare i lettori e recarsi nella libreria, come seminari, book clubs o presentazioni di libri. Offrire quindi tutto ciò che non sarebbe reperibile e replicabile online.