Narrazione e diversità: le potenzialità terapeutiche della narrazione

Narrazione e diversità

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L’ipotesi di partenza di questo lavoro si fonda sulla convinzione delle potenzialità “terapeutiche” possedute dell’uso della narrazione, concepita come interazione di ascolto tra persone e contesti, nei particolari ambiti della Pedagogia speciale ove le storie di vita dei soggetti diversamente abili contribuiscono alla ricostruzione della loro identità personale.

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Descrizione

L’ipotesi di partenza di questo lavoro si fonda sulla convinzione delle potenzialità formative, “terapeutiche” possedute dell’uso della narrazione, concepita come interazione di ascolto tra persone e contesti, nei particolari ambiti della Pedagogia speciale e della didattica dell’integrazione delle diversità intese in chiave euristica, fenomenologico-ermeneutica ed ecologico-sistemica ove le storie di vita dei soggetti diversamente abili o in situazioni di marginalità contribuiscono alla ri-costruzione della loro identità storico-civile e personale. Raccontare la propria disabilità, il proprio disagio, dunque, rappresenta di per sé un processo squisitamente formativo, in quanto implica l’adozione di un innovativo progetto generatore di senso e di significato, realizzato mediante un itinerario che permette sia all’educatore che all’educando di riqualificare le personali esistenze uscendo dal silenzio della solitudine e dell’emarginazione. Con l’ausilio delle pratiche narrativo-autobiografiche ogni persona impara ad accettare i propri punti-forza e debolezza: le complesse situazioni esistenziali legate al deficit, al dolore, all’emarginazione, etc, riescono ad uscire dall’oscurità e dalle pericolose logiche dell’indifferenza e della dimenticanza. La narrazione offre, quindi, ad ogni soggetto concrete possibilità per riflettere sulla problematicità dell’esistenza per ri-attualizzare, ri-vedere il proprio vissuto, il personale senso della storia individuale, al fine di recuperare la stima di sé e ri-progettare un futuro sempre possibile. In questa ottica la declinazione personale del vissuto del disabile implica un faticoso, ma necessario processo di ri-attribuzione di senso degli eventi che, nell’ambito delle pratiche narrative, viene dialogicamente co-costruito nella relazione esistente tra educatore ed educando nei principali contesti formativi, scolastici ed extrascolastici.

Informazioni aggiuntive

Peso 0.5 kg
Dimensioni 1.9 × 15 × 24 cm
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